Come visitare Provenza a piedi

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La fitta rete di sentieri costieri della Francia meridionale regala piacevoli trekking quando nell’entroterra fa ancora freddo o, addirittura, c’è la neve. Vale la pena di approfittarne, per scoprire che non è solo la montagna la meta ideale per i camminatori. Che in riva al mare possono dedicarsi al loro sport preferito in uno scenario inconsueto.

Tra le rocce rosse dell’Estérel

Sono decine i sentieri che attraversano il massiccio dell’Estérel tra Saint-Raphaël e Mandelieu-La-Napoule. Sebbene siano tracciati su terreni rocciosi e, talvolta, impegnativi, non richiedono particolari capacità tecniche. L’unica avvertenza è quella di mettersi in cammino con abbondante scorta d’acqua, in quanto difficilmente si trovano punti di appoggio o fontane. Tra le varie opportunità tra cui scegliere, bello l’Anello del Cap du Dramont che si completa in meno di 3 ore con inizio e fine a Saint-Raphaël.

L’avvio è in salita fino al belvedere della Batterie. Da qui si scende in quasi al mare in corrispondenza della Pointe du Camp Long, poi un tratto a mezza costa che passa accanto all’arco naturale della Roche Percée accompagna nei pressi del grandioso Rocher de la Cathédrale.

Un’ultima salita conduce al faro che fronteggia l’Île d’Or, da dove si raggiunge il punto di partenza. Non richiede troppa fatica neppure la “conquista” del Mont Vinaigre, che con i suoi 614 metri è la cima più alta dell’Estérel. Si parte dal Col du Testanier seguendo un percorso agevole e ben segnalato tra i lecci. Usciti dalla vegetazione si prosegue tra le rocce rossastre che accompagnano alla meta.

L’escursione dura circa 3 ore, compreso il ritorno a ritroso lungo la stessa via dell’andata.

Seguendo la costa

Dodici chilometri da Bandol a Saint-Cyrsur-Mer, camminando per lo più a fil di mare e con dislivelli modestissimi. Il Sentier du Littoral inizia dalla spiaggia Renécros per poi collezionare una serie di passaggi su calette da ammirare dall’alto delle scogliere !no a raggiungere il “sottomarino”, uno scoglio dalla forma inequivocabile situato poco prima della cala di Port d’Alon. Per il tuffo rigenerante conviene però arrivare alla Calanque de Port d’Alon, appena più avanti.

Qui, a causa di una frana che ha interrotto l’originario percorso, ci si addentra brevemente nell’entroterra seguendo il Sentier des Vignes che, come dice il nome, attraversa un’area con estesi filari di viti. Superata La Madrague si giunge a Saint-Cyr-sur-Mer, da dove si rientra al punto di partenza con i mezzi pubblici.

Nelle gole della Méouge

Le Gorges de la Méouge, nel Parc Naturel Régional des Baronnies Provençales, si snodano per una decina di chilometri tra i paesi di Barret-sur-Méouge e Châteauneuf-de-Chabre, tra ripide pareti di roccia calcarea, formando diverse piscine naturali che d’estate vengono prese d’assalto da chi cerca un tuffo inconsueto.

Quando le acque sono ancora troppo fredde si possono percorrere le Gorges attraverso il breve anello Le Banc du Bouc (un’ora, 2,3 chilometri), un sentiero-balcone in partenza dal ponte medievale di Châteauneuf-de-Chabre che consente di vedere alcuni dei punti più spettacolari del canyon. Dallo stesso ponte parte anche il giro completo delle gole di 13 chilometri (780 metri di dislivello).

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