Giochi di luce, nebbie improvvise, strade che paiono perdersi nel nulla dopo essersi lasciate alle spalle borghi e castelli. Le colline tra Reggio Emilia e Modena sono un assaggio di Appennino dai sapori inconfondibili e invitano a esplorare, assaporare, acquistare.
Già a Reggio, poco fuori città, c’è l’occasione per gustare l’eccellenza simbolo della zona: il Parmigiano Reggiano. Quello prodotto dalle vacche rosse reggiane dell’omonimo Consorzio differisce dal tradizionale per maggiore digeribilità e predisposizione alla stagionatura.

Dai primi rilievi della Val d’Enza ci si muove verso sud in direzione di Canossa, centro del feudo della Contessa Matilde. Il suo castello è un affascinante rudere appollaiato su una rupe di arenaria bianca mentre, a quattro chilometri, quello di Rossena è un balcone affacciato su una distesa di calanchi rossastri.
Sono zone dei salumi, salame e pancetta soprattutto, e dei vitigni autoctoni: Spergola, Lambrusco e Malbo. All’Azienda vinicola Ca’ de Noci si acquistano ottimi Emilia Igt bio bianchi e rossi, oltre a spumanti metodo classico. Il comune è quello di Quattro Castella: dei quattro manieri medievali, su altrettanti colli, solo quello di Bianello si è conservato.

Affreschi, fregi e scaloni portano i segni dei Canossa, ma il vero tesoro è all’ultimo piano della torre: la batteria di botti in cui viene messo a stagionare l’aceto balsamico tradizionale, l’“oro nero” Dop dal 2000. È prodotto nelle province di Reggio Emilia e di Modena e il suo disciplinare è garantito da due Consorzi di tutela che hanno nelle torri dei fortilizi i luoghi ideali per “il processo di trasformazione dei mosti e l’affinamento, di minimo 12 anni”, dicono i rappresentanti dei consorzi, “che avviene solo nelle condizioni ambientali e climatiche tipiche dei sottotetti delle vecchie abitazioni e solo nelle due province emiliane, con inverni rigidi ed estati calde e ventilate”.
Lo si acquista, insieme a vini come il T.e.r.s. Malbo Gentile Dop anche nella Tenuta Venturini Baldini, a Roncolo. Dove si può prenotare una suite del Boutique relais Roncolo 1888 o fermarsi a gustare i piatti dello chef Mario Comitale al ristorante gourmet La Limonia. Eccellenze del territorio che proseguono attorno a Scandiano, sulle cui colline si sta diffondendo sempre più il vitigno Spergola, valorizzato da piccoli produttori che lo propongono in spumanti metodo classico.

Il borgo sfoggia le vestigia del suo nobile passato, che ha dato i natali a Matteo Maria Boiardo, autore dell’Orlando Innamorato, e al naturalista Lazzaro Spallanzani. Tra i vicoli attorno alla Rocca del XII secolo, la Torre dell’Orologio oggi è sede della Confraternita dell’Aceto Balsamico Tradizionale, che organizza corsi di avviamento e di conduzione di un’acetaia. Li ha frequentati Marco Crespi, che con la moglie Elena gestisce la Locanda SottolaLuna a Viano e nel sottotetto dell’antica torre custodisce le sue botticelle di balsamico tradizionale.
Da Modena a Sassuolo, si fa sosta a San Donnino di Liguria, la frazione di Casalgrande sorta attorno alla residenza dei Conti Spalletti che trasformarono gli spazi dell’antica villa in caseifici. In uno dei vecchi caselli si pranza all’osteria Slow food Badessa, ristorante e laboratorio di alta cucina emiliana con materie prime del territorio. Mentre a Sassuolo ci si perde nelle vie del centro, poi si visita Palazzo Ducale, residenza estiva degli Este.
Tra liquori e ciliegie
Poco distante, le antiche sale della Cavallerizza Ducale oggi ospitano il Museo Bertozzi & Casoni, dedicato alla ceramica d’arte contemporanea. Da queste parti di solito, d’inverno, ci si scalda con i liquori: tipici sono il Nocino e il Sassuolino, a base di anice stellato. Ne vende e ne produce di pregiati Roteglia 1848, opificio e storica distilleria del centro con accanto la drogheria, dove assaggiare e acquistare i prodotti.

Basta un quarto d’ora d’auto per ritrovarsi tra i ciliegi di Vignola, il borgo che ha fatto della Moretta Igp la sua ambasciatrice nel mondo. La raccolta avviene tra maggio e giugno e le ciliegie, presidio Slow food dal 2019, in stagione si acquistano nelle tante aziende agricole. Nel borgo si passeggia sotto i portici di piazza dei Contrari, ammirando la facciata medievale della Rocca o quella rinascimentale di Palazzo Contrari-Boncompagni, che ospita i 106 gradini dell’incredibile scala elicoidale ideata dall’architetto Jacopo Barozzi.

Da Vignola ci si addentra tra le colline che presto diventano Appennini. Il confine con la Toscana si avvicina su strade tortuose e pascoli di vacche bianche modenesi, animali fino a qualche anno fa a rischio di estinzione che oggi danno vita a un Parmigiano Reggiano di alta qualità diventato presidio Slow food. Lo si compra al caseificio Rosola di Zocca, sulle colline dall’aria frizzante che invitano a una vita attiva e sana.
Come quella scelta dai giovani che ne La vecchia scuola, nel comune di Montalto, hanno creato un laboratorio di cucina specializzato in lievitati con pizzeria-ristorante. Tutti i prodotti sono bio e di produttori locali con i quali è stata costruita una rete per la valorizzazione del territorio. Dove grazia e bontà danno vita a ricette infinite.